Consiglio notarile.

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Il consiglio notarile.

Cosa è il consiglio notarile?

I Notai, presenti su tutto il territorio dello Stato in un numero predeterminato proporzionato alla popolazione, alla quantità degli affari ed all’estensione del territorio, accedono all’ esercizio della professione mediante un concorso estremamente selettivo. La sede nella quale possono insediare il proprio studio professionale è assegnata dal Ministero della Giustizia in un Comune facente capo ad uno dei 92 Distretti coincidenti con le circoscrizioni delle Corti d’Appello. In tali Distretti i Notai costituiscono il Collegio Notarile all’interno del quale viene nominato un Consiglio Notarile.

Quali sono le sue funzioni?

Tra le funzioni che spiccano all’interno di quelle demandate dalla Legge al Consiglio Notarile vi è quella di vigilanza, che si concretizza nella salvaguardia del decoro dell’esercizio della professione, della condotta dei Notai, della esatta osservanza dei loro doveri, che si riverbera, poi, su quella disciplinare, la quale consiste, appunto, nell’ apertura dei procedimenti davanti alla Commissione Regionale di Disciplina. Il Consiglio Notarile Distrettuale è composto da cinque, sette, nove o undici membri eletti dai Notai esercenti nel Distretto, i quali rimangono in carica per tre anni ed eleggono tra i propri membri il Presidente, il Segretario ed il Tesoriere del consiglio direttivo.

I componenti del Consiglio.

Notaio Antonello Mobilio

PRESIDENTE

Notaio Giada Mobilio

TESORIERE

Notaio Angelo Turco

SEGRETARIO

Notaio Fabio Adriano Barberio

CONSIGLIERE

Notaio Luciana Chirizzi

CONSIGLIERE

Notaio Marco Monti

CONSIGLIERE

Notaio Paola Troise Mangoni di S. Stefano

CONSIGLIERE

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Il notaio.

La figura del notaio:
cenni storici.

La figura del Notaio (o, storicamente, Notaro) nasce in Italia ben prima dell’anno Mille e, sebbene con denominazioni nel tempo differenti, ha sin da subito assunto il prestigioso compito di redigere atti destinati a dare certezza nei rapporti giuridici. Se nei primordi si trattava di un ruolo segretariale incaricato della redazione di scritture private, in breve tempo divenne un funzionario pubblico i cui atti acquisirono gli effetti di una sentenza passata in giudicato, facenti fede della volontà espressa. A partire dal XVIII secolo, il Notaro di ispirazione latina si è diffuso in tutto il mondo, come testimoniato dall’Unione Internazionale del Notariato Latino, alla quale sono iscritti 86 Paesi.

La figura del notaio:
oggi.

Attualmente la configurazione italiana è disciplinata dalla legge 89/1913, il cui dettato normativo dispone, all’art.1, che “I notari sono ufficiali pubblici istituiti per ricevere gli atti tra vivi e di ultima volontà, attribuire loro pubblica fede, conservarne il deposito, rilasciarne le copie, i certificati e gli estratti”. Ciò significa che il Notaio è un Pubblico Ufficiale, il quale può redigere atti aventi il valore di prova legale. In tale prospettiva l’atto notarile cristallizza, a meno che non sia accertato il reato di falso, la provenienza del documento dal Pubblico Ufficiale che lo ha redatto, le dichiarazioni rese dalle parti alla presenza del Notaio e dalle stesse sottoscritte, gli altri fatti del cui verificarsi è data menzione. Per tale ragione il Notaio accerta personalmente l’identità delle parti e la genuinità della loro manifestazione di volontà, svolgendo il suo ministero in modo imparziale ed indipendente, al fine di realizzare un controllo preventivo di legalità. Grazie a tale struttura, il Notaio realizza l’intento anti-litigioso del legislatore, evitando l’insorgere di controversie in tutti i campi del vivere quotidiano: rimane alla storia la frase del celeberrimo giurista, Avvocato e Professore universitario Carnelutti: “Tanto più Notaio, tanto meno Giudice”.
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